Il processo del futuro diventa digitale

L’anno che si è appena concluso ha messo a dura prova il comparto della giustizia, sia con riforme che ne hanno minato la stabilità, sia per l’assenza di regole condivise per la nuova gestione “a distanza” imposta dell’emergenza sanitaria. A fare il punto sulle maggiori novità in tema di processo e contenzioso è Marco Monetti, associate founder di Monetti & Associati.

Quali sono le principali novità normative e criticità emerse nel 2020 relativamente al contenzioso?
Il 2020 è stato sicuramente un anno che ha visto importanti novità normative tra cui va segnalata quella concernente la modifica dell’art 159 c.p. in materia di prescrizione, che ha destato le maggiori criticità. L’intervento di riforma, snatura la causa di estinzione del reato in oggetto, trascurando di considerare come l’eliminazione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, non garantisce la certezza e la effettività della sanzione, piuttosto espone sine die l’imputato al procedimento penale. Sul punto, basti considerare i lunghi rinvii a cui si assiste (soprattutto in appello) che, con l’attuale riforma, sono destinati ad allungarsi ulteriormente, esponendo l’imputato ad un processo “ad infinitum”. De guisa che, l’eccessivo ritardo del momento di esecuzione delle sentenze di condanna rispetto all’ accertamento dei fatti, incide sul profilo della legittimità della pena in quanto avvertita dalla società come “ingiusta pretesa punitiva”, perché eseguita a grande distanza di tempo.

Quali saranno a suo avviso le prossime evoluzioni in ottica 2021 rispetto ai processi?
In considerazione dell’attuale stato emergenziale in cui versa il nostro paese, è indubbio che l’evoluzione normativa nel settore ordinario (civile e penale) ed in quello amministrativo sia proiettata verso una maggiore “digitalizzazione” del processo. L’emergenza Covid-19 ha certamente accelerato la telematizzazione della giustizia italiana ed è probabile che tale processo continui nel prossimo futuro, richiedendo non solo agli avvocati ma probabilmente anche alle parti da loro assiste di adottare qualche accorgimento ovvero, dotarsi di un valido archivio digitale: la digitalizzazione di atti e documenti è ormai indispensabile, come acquistare firme digitali. Nei mesi di lockdown i procuratori speciali e legali rappresentanti dotati di dispositivi di firma digitale hanno potuto sottoscrivere contratti, procure alle liti e documenti vari anche da remoto, con un risparmio di tempo non indifferente, eliminazione del cartaceo e di tutti i problemi che questo comporta. Attualmente, però, si delinea un quadro frammentato, non governato da regole nazionali uniformi ma da linee guida emesse dai presidenti dei Tribunali. In considerazione di quanto esposto, è possibile attendersi che la nuova legislatura al fine di garantire i principi del giusto processo e, in particolare, consentire che l’iter processuale possa concludersi “entro un tempo ragionevole”, facendo leva sul fatto che l’evoluzione tecnologica consente la trasmissione di immagini di elevata qualità, ritenga, in nome dell’efficienza, di introdurre in via definitiva e puntuale il cosiddetto “processo da remoto”.

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