Ecco gli studi più attivi nel banking & finance

Il settore nel 2017 ha conosciuto un periodo di grande fermento con operazioni a nove zeri che vanno dal leverage finance alla cessione di crediti deteriorati.
Secondo i dati raccolti da Le Fonti Legal, in questo campo Allen & Overy si è aggiudicato la maggiore quota di mercato, seguito da Clifford Chance e Legance

[auth href=”https://www.lefonti.legal/registrazione/” text=”Per leggere l’intero articolo devi essere un utente registrato.
Clicca qui per registrarti gratis adesso o esegui il login per continuare.”]Allen & Overy è lo studio leader del banking & finance. Ha infatti seguito le maggiori operazioni del 2017 e di inizio 2018. Dall’aggiornamento del programma Emtn di Banca Monte dei Paschi di Siena da 50 miliardi di euro (con Hogan Lovells che ha seguito Mps), all’assistenza ai fondi gestiti da Pimco nell’operazione di npl con la cessione da parte di Unicredit di un portafoglio di crediti deteriorati da 17,7 miliardi, fino al ruolo di advisor legale di Unicredit per l’emissione del bond Additional Tier 1 da un miliardo. Allen & Overy si è aggiudicato la maggiore fetta di una torta, quella del mercato legale del banking, che sta attraversando un periodo di grande fermento con numerosi affari a nove zeri e operazioni che vanno dal leverage finance, al real estate finance, all’acquisition financing e refinancing, alle cessioni dei crediti deteriorati. È quanto emerge, tra l’altro, dai dati raccolti dal Centro studi di Le Fonti Legal, che ha fotografato l’andamento del banking & finance nel 2017 con particolare focus sull’ultimo trimestre 2017 e su gennaio e febbraio 2018, evidenziando quali operazioni bancarie sono state più frequenti e gli studi legali che hanno ricoperto un ruolo da protagonisti. L’indagine è basata sulle operazioni diffuse dalle law firm, che sono state ponderate a seconda della tipologia, del valore, delle tecniche legali utilizzate, della composizione dei team coinvolti. E Allen & Overy è saldamente al comando sia negli ultimi tre mesi dell’anno passato sia a inizio 2018. A chiudere il podio del ranking Le Fonti Legal, Clifford Chance e Legance, che hanno coperto rispettivamente oltre il12,4 e l’ 11,6% del mercato.
Quanto alle operazioni bancarie più diffuse, sono quelle di finanziamento e l’emissione di bond, che messe insieme occupano circa la metà del business totale di settore, con i deal di cessione dei crediti deteriorati in netta crescita nell’ultimo periodo. Entriamo nel dettaglio.

Allen & Overy Lo studio, come detto, è stato al centro delle maggiori operazioni bancarie dell’anno passato. Secondo Stefano Sennhauser, responsabile del dipartimento, «stiamo assistendo a un aumento delle operazioni di acquisition financing e refinancing di cui beneficiano diverse società italiane per acquisire target estere. Anche il settore del real estate finance è in rapida ascesa: aumentano le operazioni con strutture complesse e sofisticate, implementate da operatori internazionali che vogliono investire nel mercato immobiliare italiano. Gli strumenti principali sono due: il primo, e maggiormente utilizzato, consiste nella vendita di portafogli a investitori professionali tramite aste competitive organizzate dalle banche e dagli advisor specializzati. Il secondo è quello della cartolarizzazione pubblica con il supporto della Gacs». «Il ruolo dello studio legale», spiega Sennhauser, «è diverso a seconda della parte assistita: se assiste la banca cedente, lo studio dovrà prestare assistenza nel selezionare i dati da rendere disponibili nel processo di due diligence del portafoglio, nel delineare il processo di asta competitiva insieme al financial advisor, nella predisposizione del contratto di cessione “base” proposto ai partecipanti all’asta e nella successiva negoziazione del contratto di compravendita con l’aggiudicatario. Lo studio legale che assiste l’arranger invece dovrà strutturare l’operazione da un punto di vista legale ed assistere nell’eventuale finanziamento ponte. Gli avvocati dell’acquirente dovranno invece assistere il proprio cliente nel processo di due diligence del portafoglio, nella formulazione dei termini dell’offerta, nella negoziazione dei contratti e infine nella definizione della struttura scelta per finanziare il prezzo d’acquisto, struttura da implementare in tempi rapidi se il cliente risulta aggiudicatario della gara». Nel 2018, secondo Sennhauser, «proseguiranno le dismissioni dei portafogli di crediti deteriorati delle grandi banche, anche alla luce della sostituzione del principio contabile Ias 39 con quello Ifrs 9, che richiede un più tempestivo riconoscimento delle perdite attese. Da tenere in considerazione a riguardo anche i notevoli stock di Utp che potrebbero trasformarsi in Npl e necessitare di essere ceduti. Nel 2018 continueranno, inoltre, le acquisizioni di piattaforme di servicing da parte di investitori internazionali ed assisteremo anche ad alcune operazioni di cartolarizzazione di npl ai sensi della normativa gacs, nonché al possibile collocamento sul mercato di titoli senior emessi nell’ambito di tali operazioni».

Freshfields La law firm è stata tra i protagonisti degli ultimi mesi del banking, al quarto posto per numero e valore di operazioni seguite nell’ultimo trimestre 2017. Tra l’altro, ha assistito REv, società di gestione dei crediti, in relazione all’auto-cartolarizzazione del valore di 9,3 miliardi di euro di sofferenze acquistate nell’ambito del Piano di Risoluzione di Banca Popolare Etruria e Lazio, Banca delle Marche, Cassa di Risparmio  della Provincia di Chieti  e Cassa di Risparmio di Ferrara; alla vendita di un portafoglio di crediti in sofferenza non garantiti del valore di 300 milioni di euro a Seer Capital (Project Vasari); e alla vendita di un portafoglio di crediti in sofferenza garantiti del valore di 759 milioni di Euro a Cerberus (Project Rossini). Valore totale dell’operazione 10,9 miliardi di euro. «Siamo di fronte alla ripresa di operazioni di leverage finance», sottolinea Corrado Angelelli, «che sempre di più combinano operazioni di finanziamento con operazioni di capital markets dove i senior lender sono dei debt funds diversi da banche. Riteniamo ci sarà una ripresa del real estate finance. Oltre ai finanziamenti e rifinanziamenti dei trophy assets vediamo un rinnovato interesse per completamenti di sviluppi immobiliari non necessariamente concentrati nel Nord Italia». «La Bce», continua Angelelli, «propone una rosa di ipotesi che possono seguire le banche nella gestione dei crediti deteriorati. Seppure in una prima parte del 2018 saranno protagoniste le Gacs, occorre ricordare che la Gacs o la cessione non porta alla “scomparsa” delle sofferenze. Su un portafoglio di svariati miliardi che viene ceduto ci saranno a breve delle vendite sul secondario anche al fine di rispettare i business plan iniziali. L’avvocato accompagna cedenti, cessionari e operatori nelle operazioni di vendita, finanziamento e gestione dei crediti deteriorati. Alcuni crediti prevedono anche una “lavorazione” legale più intesa dove il supporto dell’avvocato è indispensabile».

Latham & Watkins Tra le principali operazioni seguite dallo studio, invece, c’è sicuramente la consulenza offerta a un pool di 24 istituti di credito in relazione all’operazione di finanziamento dell’offerta pubblica di acquisto e/o scambio volontaria lanciata da Atlantia, deal da 16,3 miliardi. «L’aspettativa è quella di un volume molto interessante di operazioni, in particolare, rifinanziamenti del debito di valore rilevante e rivenienti da operazioni di acquisition finance o da strutture di debito sia bancario che da mercato dei capitali», afferma Andrea Novarese, «grande espansione anche dell’export finance, del trade finance e dei finanziamenti relativi ad operazioni di investimento/acquisizione all’estero. Più riflessivo il mercato del c.d. corporate banking che sarà a beneficio di società molto solide e solvibili». «Ci aspettiamo che le banche continuino a guardare a sinergie con investitori professionali, tendenzialmente esteri», prosegue Novarese, «lo strumento principale restano la cessione in blocco pro-soluto e la cartolarizzazione ma l’aspettativa è quella di strutture sempre più diversificate, soprattutto per la gestione del recupero, quali ad esempio l’esternalizzazione delle piattaforme di servicing. Per questo non parleremmo di vera e propria “dismissione” ma piuttosto di trasferimento, totale o parziale, del rischio di credito. L’avvocato dovrà necessariamente farsi parte sempre più attiva e propositiva in questo processo senza limitarsi alla sola analisi legale in senso stretto». Tiziano Germinario, associate dello studio, si aspetta «un mercato ancora in crescita e con sempre maggiore attenzione da parte di investitori esteri, non necessariamente legati al business delle cartolarizzazioni in senso stretto. Il buon esito delle operazioni di cessione/esternalizzazione dell’attività di recupero di npl/utp da parte di alcune banche nel 2017 sta peraltro instaurando sempre maggiore fiducia in questa tipologia di strumenti nel sistema bancario. D’altro canto, la presenza sul mercato di investitori sempre più strutturati e specializzati nella gestione del credito consentirà alle banche di offrire i propri portafogli npl su mercati sempre più competitivi e a soggetti in grado di massimizzarne i valori di recupero».

Pavia e Ansaldo Lo studio ha seguito invece 43 operazioni banking nel 2017 per un controvalore pari a 13 miliardi di euro. «Uno dei banchi di sfida saranno le cartolarizzazioni di leasing immobiliare, in considerazione delle modifiche apportate alla normativa sulle cartolarizzazioni», afferma Mario Di Giulio.

Pedersoli studio legale Secondo Maura Magioncalda, responsabile del dipartimento banking and finance dello studio, «nel settore del finanziamento alle imprese accanto ai normali finanziamenti bancari continuerà lo sviluppo di forme alternative di finanziamento da parte di soggetti italiani e stranieri incrementandosi ulteriormente l’intervento dei fondi di debito tramite la sottoscrizione di bond o l’erogazione di finanziamenti mezzanini e “unitranche”. Un altro aspetto che sembra in crescita, nel mondo leverage ma anche per i grossi corporate loans, è quello della sindacazione su larga scala, in Italia e all’estero, favorita anche dalle recenti riforme in materia fiscale. Per quanto riguarda poi il settore della ristrutturazione del debito, un profilo interessante sarà quello dell’“uscita” di molte società dai piani di risanamento pluriennali che vanno in scadenza nel periodo, con conseguente re-immissione in bonis delle imprese che sono uscite dalla crisi e necessità di rifinanziarsi sul mercato». «Oltre a proseguire nella cessione di pacchetti di npl», continua Magioncalda, «credo che le banche privilegeranno sempre di più la gestione “tattica” di alcuni crediti deteriorati, di particolare dimensione e rilevanza, tramite la cessione individuale a fondi di turn around o ad altri investitori interessati. È in questo tipo di operazioni, più varie e complesse tecnicamente, che l’avvocato può giocare un ruolo diverso e ulteriore rispetto alla semplice redazione di contratti standard: la strutturazione e la negoziazione di ciascuna di queste operazioni può infatti essere diversa così come il ruolo della banca cedente: da semplice venditore, a creditore che continua a partecipare in maniera diversa all’operazione, a co-investitore nella medesima». «Le operazioni più significative e dimensionalmente rilevanti», conclude la partner di Pedersoli, «sono state fatte e difficilmente il mercato potrà mantenere a lungo i ritmi e i livelli che ha conosciuto negli ultimi anni. Tuttavia vi sono banche che si stanno affacciando adesso alla cessione dei grandi pacchetti di npl per cui il 2018 potrebbe non assistere ancora a una significativa flessione dei volumi scambiati».

Cms A parere di Paolo Bonolis, responsabile banking dello studio, che ha seguito 30 operazioni nel 2017 per un controvalore pari a 2,8 miliardi di euro, «se il trend di crescita sarà confermato ci si può aspettare una ripresa dell’acquisition finance anche a supporto di operazioni di private equity che hanno registrato un significativo incremento negli ultimi mesi. Inoltre anche in virtù della riforma della legge fallimentare non ritengo sia esaurito il filone delle operazioni di ristrutturazione dei debiti. Anche il settore dei npl dovrebbe continuare la crescita registrata nel 2017. In tale ambito le varie novità normative introdotte negli ultimi anni offrono agli acquirenti (per lo più fondi esteri specializzati) i più vari strumenti per ottimizzare la strategia di acquisto e di gestione dei crediti non performing. La costituzione di società di cartolarizzazione ad hoc potrebbe rivelarsi una soluzione vincente anche per la possibilità di concedere nuova finanza alle società debitrici». «Il ruolo dei consulenti in tali operazioni è a mio avviso fondamentale sia in fase di due diligence che nella negoziazione dei relativi contratti anche al fine di sopperire al gap informativo che ancora sussiste tra cedente e cessionario sugli npl oggetto di cessione», conclude Bonolis.

Dentons Nel 2017, lo studio  ha assistito oltre 100 operazioni, divise in più di 30 operazioni di finanziamento e 70 altre operazioni, per un controvalore pari a 1,8 miliardi di euro, solo per i deal di finanziamento. «Il mondo delle banche in Italia, negli ultimi anni, è stato caratterizzato da un’intensa riorganizzazione e, allo stesso tempo, la dismissione di portafogli di npl ha avuto un ruolo centrale al fine di risanare i bilanci», afferma Alessandro Fosco Fagotto, «ciò nonostante, l’attività di erogazione del credito, soprattutto nel corso del 2017, non si è interrotta e, anzi, complici i bassi tassi di interessi, è cresciuta.
Nel corso del 2018 dovrebbe definitivamente consolidarsi il trend delle riorganizzazioni e della dismissione dei grandi portafogli di npl; parallelamente, dovrebbero trovare sempre più spazio anche politiche gestionali concernenti gli “unlikely to pay”. A sua volta, il mercato dei finanziamenti legati alle acquisizioni societarie, già particolarmente attivo nel 2017, dovrebbe proseguire nella crescita, stante la ripresa in corso dell’economia, favorito anche da un ricorso alla leva ancora conveniente, a fronte di tassi di interesse che dovrebbero aumentare ma non ancora in modo rilevante».

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