Al via la prima giornata italiana dell’arbitrato

Oltre 200 professionisti, accademici e studiosi di diritto, provenienti da ogni angolo del mondo – dal Brasile alla Cina, dalla Finlandia agli USA- si sono riuniti il 9 giugno a Roma, in occasione della 1° Giornata Italiana dell’Arbitrato (IAD – Italian Arbitration Day), organizzata dall’AIA- Associazione Italiana per l’Arbitrato e da CAM- Camera Arbitrale di Milano, per discutere della nuova normativa dell’arbitrato italiano in comparazione con le leggi e le prassi internazionali.
È la prima volta che nel nostro Paese viene organizzata una Giornata nazionale dedicata all’arbitrato. IAD è destinata a diventare un evento annuale, che si terrà ad anni alterni a Roma e a Milano. È stata già fissata la data della seconda giornata IAD che avrà luogo a Milano l’8 giugno 2023.


Durante l’incontro è emerso che l’arbitrato è in crescita. Grazie al nuovo obbligo di dichiarare l’indipendenza e l’imparzialità e ai nuovi poteri cautelari degli arbitri, l’Italia diventa sempre più “arbitration friendly”, adatta a ospitare procedimenti arbitrali internazionali. La Camera Arbitrale di Milano ha registrato un incremento del 21% delle domande di arbitrato depositate in 3 anni (2019-2021). Nei primi 5 mesi del 2022 (gennaio-maggio) si registra un aumento del 27% delle domande di arbitrato CAM, rispetto a quelle depositate nello stesso periodo dell’anno precedente.

Settori in crescita: in particolare nei primi 5 mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021, si registra una notevole crescita delle controversie che riguardano l’affitto di ramo d’azienda, fortemente influenzate dalla pandemia e dalle misure adottate per il contenimento della stessa. Nello stesso periodo di riferimento si registra anche un aumento delle liti in materia di appalto, anche dovuto al rincaro dei prezzi dell’energia, delle materie prime e della componentistica; variazioni notevoli anche nelle controversie in materia societaria, compravendita di quote e patti parasociali. Il settore energetico ha subito un incremento, anche se al momento non marcato, in parte determinato dall’aumento dei prezzi dell’energia e del gas. È probabile che nei prossimi mesi vi sarà un aumento più consistente.


Le controversie – ha dichiarato Stefano Azzali, Direttore generale della Camera Arbitrale di Milano – rallentano l’attività di un’azienda e, soprattutto se protratte nel lungo periodo, ostacolano gli investimenti e l’occupazione. Sempre più imprese negli ultimi anni stanno riconoscendo il valore dell’arbitrato, per la sua capacità di risolvere le liti in modo rapido e con costi certi e predeterminati; lo confermano i nostri dati: in tre anni in CAM le domande di arbitrato sono aumentate del 21%. In questo contesto la riforma Cartabia non solo dà una spinta verso la modernizzazione del sistema giustizia in generale e dell’arbitrato, ne colma le lacune, ma soprattutto porta l’Italia a diventare un Paese “Arbitration friendly”, con effetti economici interessanti: finalmente si consente all’Italia di accrescere il proprio peso nel panorama dell’arbitrato internazionale, rendendo questo Paese una sede sempre più appetibile per lo svolgimento di procedure arbitrali e contribuendo così all’attrazione degli investimenti esteri. Si tratta di una triplice elica per la nostra economia e per il sistema economico. Come tutte le riforme è certamente migliorabile, occorre ora stare attenti ad alcune declinazioni operative e ad alcuni passaggi delicati come il principio di rotazione degli arbitri, che rischia di inficiare una delle caratteristiche cardine dell’arbitrato, rappresentata dalla competenza degli arbitri. Come CAM siamo pronti a fare la nostra parte e siamo a disposizione come tecnici della materia per valorizzare al meglio questo strumento, davvero utile al sistema giustizia e al sistema economico”.


Una delle caratteristiche più evidenti del nostro tempo è la rete di rapporti commerciali internazionali nei settori più vari dell’attività economica. L’arbitrato, attraverso le sue diverse specializzazioni di settore – anche rispecchiate nei Focus Group di AIA – consente di affrontare le liti che da tali rapporti scaturiscono in maniera adeguata ed efficiente. Ecco perché la riforma dell’arbitrato, con nuove previsioni sulla legge applicabile al merito della controversia e sul riconoscimento dei lodi stranieri in Italia potrà avere una funzione essenziale per potenziare il ruolo dell’Italia” – ha osservato Maria Beatrice Deli, Segretario Generale di AIA.


Il fascino – e la sfida – dell’arbitrato internazionale è che richiede padronanza e capacità di coordinamento di ordinamenti diversi (nazionale, estero, internazionale) – ha rilevato Andrea Carlevaris, Presidente di AIA – Difficilmente lo studio e la pratica del diritto dell’arbitrato consentono di concentrarsi su un solo diritto nazionale. Nel momento in cui l’Italia rinnova il proprio diritto dell’arbitrato, era quindi naturale rivolgere l’attenzione all’esperienza estera, con la presenza di prestigiosi colleghi stranieri al primo IAD. Lo stesso obbiettivo – il confronto costante – persegue la creazione di gruppi esteri, che l’AIA ha creato negli ultimi due anni”.

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