Gli Studi nella cessione di UTP di Banco BPM a Credito Fondiario e AMCO
A seguito di un processo competitivo, Banco BPM ha ceduto, rispettivamente, a Credito Fondiario e AMCO un portafoglio di posizioni classificate come “unlikely-to-pay”
A seguito di un processo competitivo, Banco BPM ha ceduto, rispettivamente, a Credito Fondiario e AMCO un portafoglio di posizioni classificate come “unlikely-to-pay”
L’esplosione del Covid-19 e la seconda ondata che sta investendo il nostro Paese, hanno messo a dura prova i mercati finanziari.
L’operazione si colloca nell’ambito del programma Garanzia Italia destinato al sostegno delle imprese italiane colpite dall’emergenza Covid-19. In particolare, il finanziamento consentirà alla Società di rafforzare i livelli di liquidità necessari per le attività aziendali e a sostenere gli investimenti previsti dal piano industriale.
Il team di Legance ha provveduto alla stesura di tutta la documentazione finanziaria e al supporto ai finanziatori nell’analisi della normativa SACE e dell’implementazione dei requisiti richiesti nel Contratto di Finanziamento.
FIVELEX ha assistito Fourm Immobiliare S.r.l. (Gruppo Bastogi), società proprietaria del complesso immobiliare polifunzionale denominato Mediolanum Forum di Assago, nel finanziamento di importo complessivo di 38 milioni di euro concesso da Banco BPM e garantito, tra altro, da ipoteca sul relativo complesso immobiliare e dalla garanzia della capogruppo Bastogi S.p.A.
FIVELEX Studio Legale ha agito con un team coordinato da Mara Fittipaldi, coadiuvata da Alessandra Iandoli e Alice Alessandri.
Nctm Studio Legale ha assistito Banco BPM con un team coordinato da Eugenio Siragusa, coadiuvato da Martina Marmo e Lucia Vittoria Lonoce.
Il portafoglio è composto da 2 impianti fotovoltaici su serra con potenza pari a circa 3,5 MW e 1,5 MW localizzati nelle Marche di proprietà, rispettivamente, di Società Agricola l’Albero Azzurro e di Società Agricola Forestale Pianura Verde, società veicolo il cui capitale sociale è interamente detenuto dal soggetto finanziato.
DLA Piper ha agito con un team coordinato dal partner Giovanni Ragnoni Bosco Lucarelli che, assieme all’avvocato Gianfranco Giorgio, ha seguito gli aspetti relativi alla negoziazione e redazione della documentazione finanziaria. Gli aspetti di natura amministrativa e regolamentare sono stati curati dalla partner Germana Cassar, assieme all’avvocato Immacolata Battaglino. L’avvocato Silvia Ravagnani si è occupata dei contratti di progetto.
Il soggetto finanziato è stato supportato dal proprio team in-house con gli avvocati Fabio Dimita e Beatrice Marrozzini.
Le banche precedentemente coinvolte nel progetto sono state assistite da NCTM Studio legale con un team coordinato dal partner Eugenio Siragusa.
Il progetto Cuvée è così strutturato: il Gruppo Prelios, assistito da Chiomenti, e AMCO, assistita da RCCD, gestiranno in partnership un portafoglio di crediti UTP small/medium derivati da finanziamenti da 3 milioni a 30 milioni di euro a imprese del settore immobiliare in fase di ristrutturazione o difficoltà finanziaria conferiti dalle banche e da AMCO stessa. Al progetto verrà data esecuzione mediante un’operazione di cartolarizzazione dei crediti conferiti dalle banche e da AMCO e l’intervento di un Fondo comune di investimento mobiliare chiuso gestito da Prelios SGR. Le quote del fondo saranno detenute dalle banche e da AMCO.
Chiomenti ha prestato assistenza al Gruppo Prelios mettendo a disposizione del cliente un team
multidisciplinare, che ha visto coinvolti tre diversi dipartimenti così da rispondere a tutte le necessità legate all’operazione. Il team è stato guidato dal partner Gregorio Consoli, che ha altresì guidato le attività relative agli aspetti di Finanza, insieme al managing counsel Benedetto La Russa, al counsel Cosimo Paszkowski e agli associates Alessandra Biotti e Piervincenzo Lapenna. Gli aspetti relativi alla regolamentazione delle attività finanziare per il Fondo hanno visto coinvolti il partner Vincenzo Troiano, il senior associate Giovanni Giuliani e l’associate Flavia Pagnanelli. Gli aspetti fiscali relativi all’operazione sono stati seguiti dal partner Giuseppe Andrea Giannantonio con l’of counsel Giovanni Carpenzano e il counsel Gabriele Paladini.
RCCD ha prestato assistenza in generale nella definizione della struttura complessiva dell’operazione per i profili sia di finanza strutturata, sia regolamentari e di banking, e ha quindi assistito in particolare AMCO S.p.A. nei vari ruoli dalla stessa assunti nell’operazione, con un team composto dai soci Alberto Del Din, Elio Indelicato e Morena Bontorin, dai counsel Sofia De Cristofaro e Fabio Zambito e dagli associate Deborah De Rosa, Giuseppe Fabbiani, Francesco Miranda, Enrico Stefani e Cinzia Terletti.
Motivo? Il bando era scritto male, lasciando troppo spazio all’arbitrarietà della commissione giudicatrice.
Ma andiamo con ordine. Palazzo Spada, con sentenza n. 8248/2019 del 2 dicembre, ha respinto il ricorso presentato da Banca Popolare di Sondrio contro la decisione del Tar Lazio (n. 2405/2019) di annullare la gara europea indetta dalla Cassa di previdenza forense, guidata da Nunzio Luciano, per l’affidamento del servizio di tesoreria a partire dal 1° gennaio 2019 e per i successivi 60 mesi, del valore di 7,5 milioni di euro. Ad aggiudicarsi la gara era stata proprio la Banca Popolare di Sondrio, prima in graduatoria a discapito di Banco Bpm, l’altro operatore partecipante al contest che ha presentato ricorso al Tar (assistito dallo studio Rodl & partner con un team composto dagli avvocati Roberto Pera, Silvio Rizzini Bisinelli e Carlo Spampinato). Risultato, secondo i giudici amministrativi il bando, così com’era scritto, lasciava troppo spazio all’arbitrarietà nell’attribuzione dei punteggi, vista “l’estrema genericità ed indeterminatezza dei criteri discrezionali per la valutazione delle offerte, unitamente alla mancata predeterminazione di sub-criteri e sub-punteggi”.
Oltretutto, Banca Popolare di Sondrio era l’operatore che già in precedenza gestiva il servizio. E due commissari facevano parte, rispettivamente, del settore di Tesoreria e dell’unità organizzativa “Sistemi informativi e tecnologie”, “entrambi operanti a stretto contatto con l’attuale fornitore dei servizi di tesoreria”, con uno di essi che “era intervenuto nella procedura di gara nella triplice veste di team leader del settore tesoreria, Rup della procedura di gara per cui è causa, nonché presidente della Commissione giudicatrice”.
Un po’ troppo. E il fatto che la commissione non fosse imparziale, secondo il Consiglio di stato, si deduce proprio dallo “squilibrio delle valutazioni delle offerte tecniche”, con l’enfatizzazione delle carenze dell’offerta tecnica di Banco Bpm, e la mancata attribuzione di “rilevanza alle carenze dell’offerta tecnica dell’aggiudicatoria”, con l’attribuzione di rilevanza “ad elementi non espressamente indicati negli atti di gara”.
Risultato: bando annullato e tutto da rifare. Questa volta a norma di legge, si spera.
La cartolarizzazione sintetica è assistita da una contro-garanzia della BEI prevista dal Piano di investimenti per l’Europa, il cosiddetto Piano Juncker.
Con questa intesa, Banco BPM mette a disposizione 330 milioni di euro destinati a finanziare aziende attive in diversi settori. I nuovi finanziamenti sono destinati alle Piccole e Medie Imprese PMI (imprese con un organico fino a 249 dipendenti) e, per un massimo del 30% del Portafoglio, anche a imprese Midcaps (imprese con un organico fino a 2.999 dipendenti) operanti nei settori dell’industria, dell’agricoltura, del turismo e dei servizi, che realizzano investimenti in beni materiali e immateriali o a sostegno dei fabbisogni di capitale circolante.
Lo Studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners ha assistito Banco BPM S.p.A. con un team composto dal partner responsabile del dipartimento di finanza strutturata Emanuela Campari Bernacchi e dalla partner Valentina Lattanzi.
Lo Studio legale Chiomenti ha assistito BEI con un team composto dal Partner Gregorio Consoli, dal senior associate Irene Scalzo e dall’associate Alessandra Biotti e, per gli aspetti di legge inglese, dal counsel Fraser Wood e dall’associate Minerva Vanni, mentre FEI è stata assistita dallo Studio legale Allen & Overy, con un team guidato dal partner David Wainer del Dipartimento International Capital Markets di Londra.
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Quest’operazione va a consolidare il posizionamento del Gruppo armatoriale tra i principali player del mercato dello shipping del Sud Italia e rientra nel processo di crescita volto all’espansione della flotta da impiegare anche su tratte estere o internazionali. Nel progetto di espansione della compagnia di navigazione rientra anche l’ingresso nel capitale sociale del fondo internazionale Basalt Infrastructure Partners, specializzato sulle infrastrutture a livello globale e in particolare su energia, trasporti e utility.
Il team di Norton Rose Fulbright è stato guidato dall’Avv. Gennaro Mazzuoccolo, esperto nel settore Shipping, assistito dalla trainee Roberta Ferrario.
Il team di CBA era composto dall’Avv. Francesco Dialti, assistito dall’Avv. Vincenzo Cimmino e dalla trainee Giorgia Furlan.