Diversity, studi legali fermi al palo

Nessun cambio di passo per gli studi legali in termini di diversity.

Negli ultimi 12 mesi, infatti, è praticamente restato invariato il peso delle donne partner all’interno delle grandi law firm con sede in Italia: in media è del 18%, in crescita dello 0,6% rispetto al 2021.

È quanto emerge dai dati raccolti dall’Osservatorio D&I di Le Fonti Legal, che nell’ultimo anno ha monitorato, mese dopo mese, le quote rosa degli studi legali con più di 30 partner.

Da segnalare, il cambio al vertice della classifica, con Pavia e Ansaldo che supera Nunziante Magrone e Pedersoli portandosi al primo posto con il 28% di partner donne (+3% rispetto a marzo 2021). Crescono anche Gatti Pavesi Bianchi Ludovici (+3%) e Dentons (+4%), mentre calano Gianni & Origoni (-1%) e Advant Nctm (-1%). In generale, però, come detto, è cambiato poco o nulla rispetto a marzo 2021, e questo non può che avere una lettura negativa da parte di Le Fonti. Anche perché, le occasioni per dare segnali in senso opposto non sono mancate. Basti pensare ai cambi di governance di studi come Chiomenti e Dla Piper, o al nuovo progetto legale europeo Advant Nctm. Invece, in questo 8 marzo, raccontiamo la solita occasione mancata.

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