Smart working: come affrontare la “fase 2”

Sergio Alberto Codella, avvocato giuslavorista e co-founder di Smart Working Day, spiega come implementare un modello di smart working adatto a datori di lavoro e lavoratori nella fase successiva all’emergenza.

“La prima regola è: non avere paura. Lo smart working è un modello “win win” per datori di lavoro e lavoratori. Per attuare un modello maturo è necessaria una due diligence per comprendere qual è il vestito più adatto per l’azienda, che ha come obiettivo anche l’aumento della produttività. Dopo la “cura shock” della crisi, la “fase 2″ darà la possibilità alle imprese di puntellare i propri modelli di smart working eliminando le criticità emerse in questi mesi. Il vero punto vincente dello smart working è che non ci sono modelli fissi, è possibile verificarne alcune parti in corso d’opera e plasmare il modello a seconda delle esigenze del momento”.

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