Quando gli studi (non) danno i numeri

A inizio anno, si sa, è tempo di bilanci per gli studi legali.

E si scatena (quest’anno un po’ meno per ovvie ragioni…) la corsa ai comunicati più roboanti su fatturati in crescita, nuove practice, team in espansione, outlook oltre ogni immaginazione. Già… Ma i numeri? Non è dato saperli, restano nelle segrete stanze delle assemblee dei soci, chiusi a doppia mandata.

Nulla di nuovo, è il cosiddetto “vaso di Pandora” degli studi legali, che non hanno l’obbligo di trasparenza sui fatturati. Stupisce però che uno studio che si definisce “moderno” come La Scala (è una società tra avvocati) riesca a partorire tre mila battute di comunicato sui risultati 2020 senza dare un numero che sia uno (a parte risorse, professionisti, staff). Un po’ meglio ha fatto Toffoletto, che quantomeno ha certificato che il 2020 si è chiuso con un aumento del fatturato dell’8%. Già ma l’8% di cosa? Non è dato saperlo, manca il dato principale.

Ma almeno è un primo piccolo passo per gli avvocati. Un grande passo per l’umanità?

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