Sovranità e democrazia: l’ex ministro Cartabia parla del futuro costituzionale

Sovranità popolare, premierato e altri temi: le parole dell'ex ministro della Giustizia Marta Cartabia.
marta cartabia

Presso il Palazzo della Regione, si è tenuto un dibattito di alto livello dedicato al rapporto tra sovranità, democrazia e Costituzione. Le protagoniste dell’incontro sono state Marta Cartabia, presidente emerita della Corte Costituzionale ed ex Ministra della Giustizia, e Daria de Pretis, vicepresidente emerita della Corte Costituzionale. Guidate dalle domande di Davide Nitrosi, vicedirettore del Quotidiano Nazionale, le due esperte hanno affrontato temi centrali per il futuro del sistema costituzionale italiano, inclusa la proposta di riforma del cosiddetto “premierato”.

Sovranità popolare e rappresentatività
Marta Cartabia ha aperto il dibattito riflettendo sull’articolo 1 della Costituzione, che sancisce il principio della sovranità popolare. Ha sottolineato che questa si esercita attraverso i meccanismi previsti dalla Carta, come le elezioni parlamentari, i referendum e le istituzioni locali. La rappresentatività, ha spiegato, non significa uniformità, ma pluralità di voci e idee che trovano espressione nelle diverse forme di partecipazione democratica.

Daria de Pretis ha poi chiarito come la sovranità debba sempre rispettare i limiti stabiliti dalla Costituzione. Le norme fondamentali, ha spiegato, garantiscono libertà e diritti, e organismi come la Corte Costituzionale hanno il compito di vigilare sul loro rispetto. Anche in caso di leggi approvate a maggioranza, se queste violano i principi fondamentali, la Corte può intervenire per annullarle. De Pretis ha inoltre evidenziato l’importanza di creare contropoteri che bilancino le istituzioni, evitando concentrazioni di potere che potrebbero compromettere l’equilibrio democratico.

La proposta del premierato: sfide e opportunità
Il dialogo è poi entrato nel merito della riforma costituzionale sul premierato, che prevede l’elezione diretta del capo del governo. Cartabia ha osservato che l’Italia soffre da tempo di instabilità politica, che ostacola la capacità di affrontare sfide a lungo termine come il cambiamento climatico, la crisi demografica e la gestione delle risorse. Ha sottolineato che il problema non risiede tanto nella mancanza di strumenti per governare, quanto nella frammentazione delle coalizioni, spesso difficili da mantenere. La stabilità, secondo Cartabia, si raggiungerà con leader capaci di creare consenso e promuovere il dialogo.

De Pretis ha invece messo in luce i possibili effetti della riforma sull’attuale equilibrio tra Parlamento e Presidenza della Repubblica. Il ruolo del Presidente, particolarmente rilevante nelle situazioni di crisi istituzionale, potrebbe subire cambiamenti significativi, richiedendo una valutazione approfondita delle conseguenze sul sistema democratico.

Un futuro da costruire con consapevolezza
L’incontro si è concluso con l’invito, da parte delle due relatrici, a riflettere sulle implicazioni delle riforme costituzionali in un’ottica di salvaguardia dei principi democratici. La sovranità popolare, la rappresentatività e la stabilità istituzionale devono integrarsi in modo da garantire un sistema costituzionale equilibrato e resiliente.

La democrazia ha dentro di sé una naturale vocazione alla competizione fra soggetti diversi: un governo democratico nasce da una competizione elettorale; presuppone un agonismo tra soggetti che hanno visioni del mondo differenti.A questi fattori si può aggiungere forse anche uno smarrimento dello scopo principe della politica, che è la costruzione di progetti per l’interesse generale, e non soltanto per l’affermazione della propria parte. Il punto di crisi fondamentale è questa incapacità di confrontarsi sui contenuti e di costruire progetti comuni, pur partendo da posizioni diverse.

È sempre più diffusa la situazione di Paesi che fanno molta fatica a formare dei governi. Guardando fuori dall’Italia, vediamo la Spagna, la Polonia, Israele – già prima della guerra –, la Germania, il Belgio… C’è una grande difficoltà a stare insieme. È una questione culturale e sociale, prima che politica, ma, senza il riconoscimento del valore dell’altro per la costruzione comune, la democrazia non sta in piedi.

Leggi anche...

Le Fonti TOP 50 2023-2024

I più recenti
bonifici istantanei

Bonifici Istantanei per Tutti: Il Futuro dei Pagamenti è Qui

Dalla carriera al mondo accademico, l’esperienza dell’avv. Gianluigi Serafini

Come scegliere il giusto Avvocato per la Malasanità: l’esperienza dello Studio Legale Marzorati

Trionfo di Investimenti & Finanza Merchant ai Le Fonti Awards

Newsletter

Iscriviti ora per rimanere aggiornato su tutti i temi inerenti l’ambito legale.