Gli incentivi nel settore delle costruzioni

Nella puntata di Doppio Binario su Le Fonti TV, programma condotto da Gabriele Ventura e Simona Vantaggiato, si è parlato degli incentivi nel settore delle costruzioni, del bonus 110% e di interventi importanti che possono essere fatti in questo settore. Si è parlato della loro durata e delle criticità.

Evoluzione della normativa e dell’impatto degli incentivi eco e sisma nel settore delle costruzioni e i loro effetti, alcune delle tematiche trattate. Tra gli ospiti della puntata di Doppio Binario, Fulvio Di Domenico avvocato socio di Genesis Avvocati e Stefano Morbio socio amministratore unico di Morbio Costruzioni.

Avvocato Di Domenico, qual è l’evoluzione della normativa degli incentivi, dal decreto legge numero 63 del 2013 al decreto legge 34 del 2020? Qual è il perché di questi incentivi e quali gli effetti?
Fulvio Di Domenico. Il sistema degli incentivi nasce per la sua importanza con il provvedimento del 2013, che introduce un meccanismo di agevolazione incentivazione sotto forma di crediti di imposta, sia per gli interventi di miglioramento sismico sia per quelli di risparmio energetico.
Evoluzione importante che a partire dal 2016 vengono aumentate a 96 mila euro, vengono aumentate le percentuali di trazione 70 ed 80% se unifamiliari e 75 85% se condomini. Questa normativa subisce dei momenti di incertezza, tra il 2019 i primi del 2020 perché in parte ne é ridotta la portata sotto il profilo applicativo. Il massimo della sua espressione avviene con il decreto di maggio, il decreto 34 che poi è stato convertito
in legge 77, attraverso il quale è stato parato il famoso incentivo del 110% che consente ai proprietari soprattutto di immobili a destinazione residenziale, di fare interventi legati al risparmio energetico e all’adeguamento sismico senza sostenere alcun tipo di costo. Questo sistema di incentivi è stato applicato sia da governi di centro sinistra che dopo averne di centrodestra. La logica è stata non consumare il nuovo territorio, quindi promuovere tutto ciò che è il recupero di un patrimonio esistente e sospingere verso la riqualificazione del nostro patrimonio, tenendo presente due aspetti principali: l’allogamento ai migliori standard di protezione sismica e e il risparmio energetico.

Stefano Morbio, qual è la situazione attuale nel settore delle costruzioni dopo la crisi del 2018 e quale impatto hanno questi incentivi eco sisma nel settore?
Stefano Morbio. La crisi del 2008 è stata una crisi importante che ha segnato molto il settore edilizio e solo negli ultimi tre anni si è potuto registrare un aumento della produttività. Nel 2019 c’è stato un aumento del 2% circa, da fonti Istat. Purtroppo il 2020 non può confermare il trend positivo a causa dell’emergenza sanitaria, prevedendo un calo del 13,5%. Il 2020 non sarà un anno positivo. Anche le compravendite immobiliari
sono incerte e il Governo ha messo in campo degli incentivi per smuovere nel 2021 il mercato delle costruzioni. Mercato che riguarda soprattutto le riqualificazioni energetiche.

Qual è la situazione del mercato del recupero? Qual è la panoramica del settore edilizio italiano?
Stefano Morbio. Se parliamo di patrimonio immobiliare italiano parliamo di un patrimonio immobiliare piuttosto vecchio. Sappiamo che il 77% degli edifici sono antecedenti agli anni ottanta e quindi sono in uno stato per lo più mediocre dal punto di vista energetico e sismico.
L’opportunità del superbonus da parte del Governo, è un’opportunità importante per poter riqualificare gli Edifici, di abbellimento dei quartieri delle nostre città, e un’opportunità di lavoro nel settore di aumentare il patrimonio residenziale italiano.

Qual è la durata effettiva di questi incentivi?
Fulvio Di Domenico: Il sistema degli incentivi che nasce nel 2013 e che con i provenienti di maggio di quest’anno ha avuto un ampliamento
importantissimo perché è stato varato il 110 %, vuol dire circa 15 miliardi di costo per l’erario; se da un lato è immaginabile che questo sistema di incentivi duri nel tempo, è più difficile immaginare che possa durare con questa magnitudo che conosciamo in questo momento. L’intenzione di questo Governo è quello di dare uno shock positivo alla nostra economia e probabilmente con una durata limitata perché stiamo parlando di incentivi che si concludono il 31 dicembre del 2021. Questo fattore chiaramente accompagnato dalle problematiche dell’emergenza sanitaria che tutti noi conosciamo, può creare delle difficoltà. Parliamo di incentivi che riguardano sia la parte di risparmio energetico quindi gli involucri degli
edifici, rifacimento dei sistemi di riscaldamento, raffrescamento degli immobili, sia per la parte condominiale sia per le parti unifamiliari. È un sistema di incentivi che premia soprattutto il mondo residenziale più che il mondo industriale o commerciale da un punto di vista immobiliare e che accompagna al suo interno anche la possibilità di quelli che legislatori chiamano interventi trainanti: nel momento in cui io faccio un intervento di questa importanza quindi creando l’isolamento termico dell’edificio, sto rifacendo l’impianto riscaldamento, se faccio altri interventi come ad esempio, la sostituzione degli infissi del mio appartamento, anche in questo caso accedo al 110%. Se lo facessi avulso da questo tipo di intervento, non avrei questo tipo di incentivo, lo avrei in misura inferiore. Se invece lo faccio nel contesto di questo progetto più complessivo, a quel punto accedo al 110%. Stiamo parlando di un credito d’imposta che si può ricurvare in cinque anni.
Un ulteriore peculiarità di questo sistema di incentivi, è quello che viene chiamato sconto in fattura, ovvero normalmente un’impresa che esegue un lavoro emette una fattura e riceve un pagamento. Anche con il vecchio sistema di incentivi, questo rimaneva ovviamente immutato; io che sostenevo la spesa, potevo poi apportare nella mia dichiarazione dei redditi la spesa sostenuta e beneficiare delle detrazioni a seconda della tipologia di lavoro.
Questa nuova normativa invece permette di scambiare direttamente fra il committente dell’opera e l’impresa questo credito d’imposta, quindi io impresa emetto la mia fattura e ricevo immediatamente in cambio questo
credito d’imposta che a mia volta posso ricedere a soggetti terzi che possono essere altre imprese, banche assicurazioni.
Questa è la potenzialità maggiore di questo sistema. Evidentemente se noi chiedessimo oggi ai condomini, anche con questa condizione economica di sostenere spese così importanti di rifacimento di facciate, rifacimento di riscaldamenti o chiedessimo alle imprese di sostenere con i propri soldi questo tipo di interventi, probabilmente nulla di tutto questo si realizzerebbe.
L’impresa ha un vantaggio fiscale non indifferente che può monetizzare e questo poi diventa la differenza, quindi le consente di prendere questo credito dal committente ritrasferirlo a sua volta e ricevere in cambio del denaro e affrontare nuovi lavori o completare i lavori già in corso. Questo è veramente il cuore, è l’elemento veramente quasi geniale che è stato
inserito all’interno di questa normativa.

Quali sono le criticità, riferendosi a questi due tipi di rapporti privato e condominiale?
Stefano Morbio. Possiamo dire che recentemente abbiamo avuto moltissime richieste per eseguire preventivazione sui lavori sia da privati che su condomini. Le richieste dei privati sono più semplici, perché c’è un rapporto con la committenza e con il tecnico incaricato per eseguire la certificazione energetica e il progetto per migliorare le due classi sismiche, che è quello che serve per poter accedere ai bonus.
Per il condomino a volte le richieste arrivano dagli amministratori di condominio. Mettere insieme tutti i condomini tra l’altro in un momento di
emergenza sanitaria come questo, è difficile e quindi i tempi si allungano rischiando di avere un termine molto corto. Il 31 dicembre 2021 per noi che facciamo costruzioni, non è un tempo lungo e corriamo rischio di non poter effettuare alcuni interventi.

Quali sono ulteriori criticità dal punto di vista normativo?
Fulvio Di Domenico. A questa normativa si accompagna tutto un insieme di controlli, mettendo in campo un sistema che di fatto permette da un lato al condominio piuttosto che il proprietario, dall’altra l’impresa, di non sostenere alcun costo perché viene tutto finanziato attraverso il credito d’imposta, imporre una serie di controlli per accertarsi che poi quei benefici ricercati cioè di risparmio energia, di un adeguamento sismico si
realizzino. La delicatezza di questa normativa è mettere in campo alcune professionalità che prima non erano richieste come ad esempio i termotecnici ovverosia coloro i quali prima di affrontare un progetto devono verificare qual è la condizione di consumo energetico dell’edificio e poi successivamente danno certificare qual è il miglioramento energetico acquisito. L’assenza di questo tipo di asseverazione, pregiudica l’acquisizione del credito di imposta. Lo stesso vale per gli interventi di adeguamento sismico: ho bisogno di un ingegnere strutturista che documenti all’interno del progetto quali sono gli interventi che permetteranno all’edificio di migliorare da un punto di vista di tenuta sismica e che alla fine del processo certifichi che questo effettivamente sia avvenuto. Non ultimo, l’intervento dei commercialisti e revisori dei conti che sono chiamati affinché il famoso credito di imposta
possa essere trasferito ad applicare il visto di conformità operosi ad accertare che tutti i documenti che la norma richiede vi siano ed effettivamente ricorrono, senza il quale il credito di imposta non può essere trasferito dal committente dell’opera all’impresa e successivamente dall’impresa ad altri soggetti. La tempistica che si accompagna a questa norma è una tempistica importante e che quindi va riguardata con una certa attenzione e coinvolge figure professionali che pur se già presenti perché ovviamente il termotecnico normalmente è un geometra, un architetto, un ingegnere e lo strutturista la stessa cosa, non avevano queste peculiarità professionali che oggi invece sono richieste affinché tutto questo meccanismo effettivamente funzioni.

Quali sono alcune peculiarità tecniche che riguardano gli interventi che abbiamo definito prima trainanti?
Stefano Morbio. Per quanto riguarda gli interventi trainanti troviamo il cappotto termico che dà la possibilità di accedere al bonus 110% . Il cappotto termico deve essere almeno il 25% della superficie opaca. Questo cappotto traina altri lavori che sono sempre inerenti all’efficientamento
energetico, quindi una caldaia che può essere cambiata o il serramento quindi questi sono i lavori che si riuscirà a fare nel 2021 perché richiedono un iter burocratico più corto.
La norma prevede l’opportunità di demolizione e ricostruzione del fabbricato con lo stesso volume quindi una restaurazione più pesante che
potrebbe creare un lavoro diverso ovvero, non solo un lavoro specializzato da maestranze tipo cappottisti, ponteggisti, ma potrebbe creare un lavoro a tutto l’indotto dell’impresa di costruzioni. Sfruttando gli stessi contributi con un tempo maggiore, potrebbe dare un’opportunità grande al Paese per poter ricostruire edifici non utilizzando altro terreno vergine, ma riqualificando zone già verificate con edifici magari anche più belli e chiaramente energeticamente più performanti.

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