Fatturazione elettronica per forfettari: tutto quello che c’è da sapere nel 2025

Come funziona la fatturazione elettronica per il regime forfettario: novità, regole e scadenze

Nel 2025, la fatturazione elettronica per i forfettari non è più un’opzione. Dal 1° gennaio 2024, l’obbligo di fattura digitale è infatti stato esteso a tutti i contribuenti in regime forfettario, eliminando la precedente soglia che la rendeva necessaria solo per chi superava i 25.000 euro annui.

Ad oggi quindi tutti i professionisti in regime agevolato devono trasmettere e conservare le fatture esclusivamente in formato elettronico tramite il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate (SdI).

Queste operazioni vengono amministrate tramite un software di fatturazione per i forfettari, come ad esempio quello di Fatture in Cloud, progettato per semplificare ogni anno la gestione delle attività di migliaia di professionisti.

Caratteristiche dei software gestionali per forfettari

Un software per la fatturazione elettronica è sviluppato in modo da semplificare il ciclo attivo e passivo anche ai titolari di partita IVA in regime forfettario. Per venire incontro alle esigenze di qualsiasi utente, questi software offrono un’interfaccia user-friendly, accessibile anche a chi ha poca familiarità con la contabilità.

I programmi per la creazione di fatture digitali sono comodamente utilizzabili da browser, ma alcune aziende offrono anche comode app per l’utilizzo da smartphone o tablet. Le funzioni generiche comprendono:

  • Creazione automatica del file XML
  • Invio diretto al Sistema di Interscambio
  • Gestione dell’anagrafica clienti
  • Numerazione automatica
  • Conservazione digitale a norma
  • Monitoraggio dello stato di consegna
  • Gestione delle scadenze dei pagamenti

I vari programmi di fatturazione elettronica offrono inoltre features più specifiche. Gli utenti hanno la possibilità di scegliere tra vari piani, aventi costo diverso, in base alle loro esigenze peculiari, così da poter gestire anche un eventuale ingrandimento dell’attività.

Come si compila correttamente una fattura elettronica

La compilazione della fattura elettronica per i forfettari segue le norme comuni agli altri regimi fiscali. Sono tuttavia presenti alcune caratteristiche particolari, tipiche del regime agevolato. Ecco di seguito le principali voci presenti in fattura:

  • Dati del cedente/prestatore
  • Dati del cessionario/committente
  • Numero progressivo e data di emissione
  • Descrizione del servizio o bene ceduto: in questo caso non è necessario dettagliare aliquote IVA, dato che il forfettario è esente;
  • Importo imponibile: per i forfettari coincide sempre con il totale, in quanto non soggetto a IVA;
  • Annotazione obbligatoria: “Operazione effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da 54 a 89, della Legge 190/2014 – Regime forfettario – non soggetta a IVA né a ritenuta d’acconto”.

Cosa fare in caso di errore nella compilazione

Il documento compilato viene automaticamente trasmesso al SdI: ma cosa fare in caso di eventuali errori nella fatturazione elettronica? Se il Sistema di Interscambio scarta la fattura, il professionista riceve una notifica entro cinque giorni e può correggerla e inviarla nuovamente con la stessa data e numero, entro altri cinque giorni.

Qualora l’errore venisse invece riscontrato dopo l’accettazione della fattura, sarà necessario emettere una nota di credito, in caso di importo da rettificato in diminuzione, o una nuova fattura correttiva nel caso in cui l’errore riguardi ad esempio il codice fiscale del cliente.

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