Advant, “no diversity” ai vertici

Nei giorni scorsi è nato un nuovo progetto europeo frutto di una partnership siglata da tre studi legali: Nctm per l’Italia, Altana per la Francia e Beiten Burkhardt per la Germania si sono legati per creare Advant.

Nei giorni scorsi è nato un nuovo progetto europeo frutto di una partnership siglata da tre studi legali: Nctm per l’Italia, Altana per la Francia e Beiten Burkhardt per la Germania si sono legati per creare Advant.

Un totale di 140 soci, 600 professionisti e 13 sedi nel mondo. Un progetto innovativo, che avrà sicuramente un impatto di non poco conto sul mercato legale italiano ed europeo.

Un progetto, però, che segue ancora una volta vecchie logiche che non prevedono la presenza di avvocati donne in “cabina di regia”. Il consiglio direttivo di Advant vede infatti la presenza di sei uomini, due per ciascun paese: Vittorio Noseda e Paolo Montironi per l’Italia, Jean-Nicolas Soret e Gilles Gaillard per la Francia e Philipp Cotta e Christian von Wistinghausen per la Germania.

È quanto emerge, tra l’altro, dall’aggiornamento mensile dell’Osservatorio permanente D&I di Le Fonti Legal, avviato ufficialmente l’8 marzo scorso in occasione della Maratona #lefonti8marzo “Donne e Lavoro”, che fotografa i movimenti (promozioni e nuovi ingressi) nei principali studi legali d’affari.

Un nuovo progetto che, in tema di diversity, nasce già vecchio.

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