Serve un nuovo codice delle assicurazioni

Cyber risk, climate change, sanità. Sono i tre pilastri di sviluppo per le compagnie assicuratrici nel 2022. Con la necessità di arrivare a un nuovo codice delle assicurazioni private, che racchiuda tutti i radicali cambiamenti intervenuti nell’ultimo periodo. Lo afferma Michele Roma, titolare dello Studio Legale Roma.

Qual è lo stato dell’arte del settore assicurativo, per quanto riguarda il 2021 che si avvia alla chiusura?
Il settore assicurativo si annunzia con un 2021 che segna una considerevole ripresa complessiva, con risultati pari a quelli ante Covid. È una specie di euforia quella che anima gli operatori, verso un nuovo “Eldorado”. A fine anno la raccolta premi complessiva è stimata in oltre i 145 miliardi, con un incremento dell’ordine del 7%. Digitalizzazione, redditività dei prodotti, semplificazione sono gli obbiettivi. In quale direzione vanno le aspettative degli italiani? Di sicuro verso l’acquisizione di coperture del rischio pandemico, a livello individuale come a livello di Grandi assicurati. Le Assicurazioni, dopo aver assunto il rischio, dando spazio alla pressante richiesta dei clienti sta completando l’offerta inserendo la speciale copertura all’interno di prodotti più articolati. Ma l’interesse per l’anno in corso concerne il risultato di migliori performances “finanziarie”.

Quali le sue previsioni rispetto al 2022 in termini di evoluzioni del settore assicurativo?
Ci troviamo di fronte ad un enorme Cantiere, impegnato ad offrire opportunità nuove e tecnologicamente avanzate. Da qui, l’interesse per la digitalizzazione e le nuove regole di distribuzione dei prodotti, (nel solco delle disposizioni emanate nell’agosto scorso dall’IVASS, col regolamento n.45/2020, recante disposizioni in materia di requisiti di governo e controllo dei prodotti assicurativi- e di attuazione del Provvedimento Ivass n°97 del 4 agosto 2020). Il movimento si incrocia col “Cyber risk”, piuttosto che con il “climate change”. Un tema a sé è quello dell’indotto nel settore sanitario, che deriva dall’inarrestabile crisi del pilastro pubblico. La crisi del sistema “nazionale” richiederà uno sforzo maggiore per pervenire ad una armonizzazione di tipo surrogatorio, limitato dai costi.

Questo cosa comporterà per le compagnie assicuratrici?
Occorrono prodotti che suppliscano alle carenze pubbliche nel caso di perdita dell’autosufficienza, o rispetto alla assistenza di fronte al rischio di malattia gravi. In una realtà così immersa nel cambiamento, il supporto professionale è molto importante. C’è chi segnala la necessità di un “Nuovo Codice delle Assicurazioni Private”, tali e tanti essendo i cambiamenti radicali intervenuti di recente, a rimarcare che ci sono tutti presupposti per un balzo professionale, destinato a tenere il passo della “modernizzazione” in corso, affinando la capacità di risolvere anche di fronte ad un tale scenario.

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