Scienze Giuridiche o Giurisprudenza? Cosa cambia tra le due facoltà e quale scegliere

Dovresti studiare Scienze Giuridiche o Giurisprudenza? Ecco tutte le differenze tra i due Corsi di Laurea ed i possibili sbocchi lavorativi per capire esattamente quale fa per te
Scienze Giuridiche Giurisprudenza cosa ambia

La scelta del percorso universitario e del corso più adatto alle proprie esigenze non è mai semplice, soprattutto se non si hanno ben chiare le differenze tra i vari percorsi possibili. Cosa cambia quindi esattamente tra studiare Scienze Giuridiche o Giurisprudenza? Ecco tutte le differenze tra i due corsi di laurea ed i relativi percorsi professionali successivi.

Cosa cambia tra Scienze Giuridiche e Giurisprudenza

Anche se il nome sembra simile, i Corsi di Laurea in Scienze Giuridiche e Giurisprudenza rappresentano percorsi universitari ben distinti, che offrono una formazione accademica differente e che dunque non vanno confusi tra loro.

Ma quali sono e cosa implicano le dissomiglianze tra le due? Cosa cambia tra Scienze Giuridiche e Giurisprudenza? Ecco tutte le differenze, a cominciare dal piano di studi.

Corso di Laurea in Scienze Giuridiche

La prima ed immediata differenza da sottolineare riguarda la durata del percorso di studi. La Laurea in Scienze Giuridiche, anche detta Laurea in Scienze dei Servizi Giuridici, ha una durata triennale. Per concludere la Classe di laurea L-14 servono dunque 3 anni di studio.

Il corso mira a formare professionisti competenti tanto in ambito giuridico quanto in ambito sociologico, economico ed informatico. La combinazione di competenze offerte dal percorso risulta un punto di forza per i neo-laureati in Scienze Giuridiche, che combinano la struttura tipicamente umanistica del diritto con quella più pratica e scientifica dell’economia e dell’informatica.

All’interno del Corso di Laurea è inoltre possibile specializzarsi scegliendo tra curriculum differenti. I titoli relativi variano da ateneo ad ateneo, ma le macroaree di specializzazione sono le seguenti 4:

  1. Operatore giuridico d’impresa
  2. Pubblica Amministrazione
  3. Risorse umane e consulenza del lavoro
  4. Enti no profit e del terzo settore

Di norma, dopo una laurea triennale, lo studente che desideri continuare il suo percorso accademico, consegue una laurea magistrale, tipicamente della durata di 2 anni. Gli studi magistrali più intrapresi dai laureati in Scienze Giuridiche sono tendenzialmente quelli in Relazioni Internazionali, Scienze della Politica, Scienze per la Cooperazione e lo Sviluppo o anche Studi Europei.

Occorre però sottolineare che, data la natura ampia dell’insegnamento triennale, il percorso magistrale non è univoco né limitato. In base alle proprie inclinazioni, passioni e qualità, infatti, il laureato in Scienze Giuridiche può scegliere di intraprendere il percorso che più lo interessa.

Corso di Laurea in Giurisprudenza

Il Corso di Laurea in Giurisprudenza, così come quello in Scienze Giuridiche, non prevede un numero chiuso. Dunque, una volta superato il TOLC, ogni studente può accedere alla laurea. Anche chi dovesse riscontrare qualche difficoltà con l’esame può accedere ugualmente al corso. Entro il primo anno, però, dovrà superare gli Obblighi Formativi Aggiuntivi assegnatigli al momento dell’immatricolazione.

La Classe LMG/01, codice con cui è indicata la laurea in Giurisprudenza, prevede un percorso cosiddetto a ciclo unico, dunque della durata di 5 anni. Risulta quindi essere un percorso più lungo rispetto a quello previsto per Scienze dei Servizi Giuridici.

Ulteriore differenza rilevante riguarda l’oggetto del Corso di Laurea. Il percorso in Giurisprudenza mira difatti ad offrire una conoscenza più specifica ed approfondita di tutte le istituzioni giuridiche. Il piano di studi è più articolato rispetto a quello di Scienze Giuridiche e presenta materie proprie, quali Diritto processuale penale e civile, Diritto tributario, Diritto ecclesiastico e tante altre.

E’ possibile continuare a studiare anche dopo il percorso standard già previsto della durata di 5 anni. Per esempio conseguendo un Master. Tra i più gettonati dai laureati in giurisprudenza troviamo i seguenti:

  • Scienza Forense
  • Diritto del Web
  • Anticorruzione
  • Management Internazionale
  • Diritto tributario e fiscale
  • Consulenza d’impresa
  • Diritto dei servizi sanitari

Sbocchi lavorativi: Scienze Giuridiche vs Giurisprudenza

Un secondo fattore da prendere in considerazione nella scelta universitaria è ovviamente il post laurea, quindi lo sbocco professionale offerto dai vari corsi. Per chi è già convinto del proprio lavoro ideale la scelta risulta di certo più semplice, ma ciò non capita a tutti, anzi.

E’ molto più comune, tra i neo-diplomati, non avere le idee chiare sulla professione lavorativa che si vorrebbe svolgere nel momento della scelta del Corso di Laurea. Può quindi facilitare la decisione conoscere bene tutte le opzioni a disposizione e gli sbocchi lavorativi offerti da ciascuna.

Ecco quindi le differenze tra Scienze Giuridiche e Giurisprudenza in merito agli sbocchi professionali offerti da ciascuna delle due Classi di Laurea.

Lavori che offre Servizi Giuridici

Le figure professionali perseguibili da chi si laurea in Scienze Giuridiche richiamano i 4 diversi curriculum offerti dal Corso di Laurea. Ecco quindi le 4 macroaree di lavoro possibili per un neo-laureato in Scienze Giuridiche.

  1. Operatore giuridico d’impresa: presso banche, imprese finanziarie o assicurative in qualità di intermediatore. In quest’area rientrano le figure dei broker, degli agenti e dei consulenti.
  2. Pubblica Amministrazione: collaboratore nei procedimenti amministrativi e redattore dei relativi provvedimenti presso enti pubblici ed amministrazioni territoriali, che siano statali, regionali o locali.
  3. Risorse Umane e Consulente del Lavoro: responsabile per la ricerca e la gestione del personale in riferimento alle assunzioni, alla gestione dei contratti ed alla risoluzione di problematiche sindacali.
  4. No profit e Terzo Settore: presso le ONG con mansioni di tutela dei diritti umani ed analisi di progetti di sviluppo, o presso enti pubblici ed agenzie operanti nel campo assistenziale in qualità di funzionario.

Il paragrafo precedente rappresenta solamente un riassunto di tutte le possibilità a disposizione del laureato in Scienze dei Servizi Giuridici. Chi fosse interessato a comprendere più nel dettaglio ciascuna professione, può fare riferimento al seguente articolo sugli sbocchi lavorativi offerti da Scienze Giuridiche.

Lavori che offre Giurisprudenza

I lavori più conosciuti per un neo-laureato in Giurisprudenza sono senza alcuna ombra di dubbio l’avvocato, il notaio ed il magistrato. In realtà, però, non sono gli unici. Ecco alcuni lavori meno conosciuti a disposizione di chi si laurea in Giurisprudenza.

  • Consulente del lavoro: figura incaricata di gestire il personale, le relazioni contrattuali e sindacali, le problematiche e gli obblighi relativi ai rapporti di lavoro.
  • Giurista d’impresa: figura competente nell’ambito legale che lavora a livello nazionale o internazionale, ecco cosa fa il giurista d’impresa e come si differenzia dall’avvocato.
  • Pubblica Amministrazione: è possibile partecipare ai concorsi e fare carriera nell’amministrazione pubblica, nonché nell’Agenzia delle Entrate, nella Banca d’Italia e persino nelle Forze dell’Ordine.
  • Insegnante: per chi ha la passione dell’insegnamento è possibile partecipare al concorso 19/A Discipline Giuridiche ed Economiche, per poter poi insegnare diritto negli istituti tecnici e professionali.
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