Più educazione finanziaria nelle scuole

Germana Martano, direttore generale di Anasf, fa il punto sullo status della cultura finanziaria tra le imprese italiane e sull’importanza di diffondere l’educazione finanziaria già a partire dalle scuole primarie.
Germana Martano

Germana Martano, direttore generale di Anasf, fa il punto sullo status della cultura finanziaria tra le imprese italiane e sull’importanza di diffondere l’educazione finanziaria già a partire dalle scuole primarie.

Qual è il ruolo della consulenza finanziaria nella gestione e prevenzione di una situazione di crisi?
I consulenti finanziari rivestono un importante ruolo sociale nel trasferire ai risparmiatori una cultura finanziaria che consenta di scegliere tra strumenti utili a intraprendere decisioni economiche sostenibili nel tempo. L’obiettivo primario consiste non solo nell’accompagnare il risparmiatore nell’attuare un’oculata pianificazione finanziaria ma anche nel creare valore rispetto al contesto. Stimolare questi atteggiamenti positivi permette di tutelare il risparmio privato da situazioni di crisi e contribuire al tempo stesso al rilancio dell’economia del Paese. Oggi sono quasi 5 milioni, secondo gli ultimi dati Assoreti, i cittadini che si affidano a un consulente finanziario per investire i propri risparmi. È importante dunque ampliare la platea di riferimento per imprimere più forza alla ripresa economica italiana anche attraverso l’attività di pianificazione e di risparmio gestito.

Qual è oggi a suo avviso il livello di diffusione della cultura finanziaria tra le imprese italiane?
Numerosi imprenditori da tempo ormai si affidano a professionisti per la gestione delle finanze della propria impresa. Come noto, il sistema produttivo italiano è ricco di piccolissime, piccole e medie imprese, e non in tutte la cultura finanziaria dell’imprenditore è necessariamente evoluta. È qui che occorre il confronto puntuale con il consulente finanziario che è in grado di assistere anche l’impresa nel corso del suo ciclo di vita. Sarebbe poi importante se gli imprenditori riuscissero a loro volta a trasmettere alla propria organizzazione i valori appresi nella relazione instaurata con il proprio consulente, contribuendo alla crescita della cultura finanziaria dei propri collaboratori.

C’è ancora qualcosa su cui serve intervenire?
Sicuramente sulla formazione, a partire dalle scuole primarie per poi proseguire nei successivi cicli scolastici. La nostra Associazione per esempio è attiva nelle scuole superiori, con il progetto di educazione finanziaria economic@mente-METTI IN CONTO IL TUO FUTURO che ha concluso con ottimi risultati anche l’a.s. 2021/2022: sono stati oltre 4mila gli studenti coinvolti, ma non basta. Bisogna affrontare il tema trasversalmente con tutte le generazioni, fino ad arrivare agli anziani. Riteniamo serva un intervento importante anche delle istituzioni affinché l’educazione finanziaria venga inserita all’interno di programmi formativi scolastici, così come nei programmi radio-tv nazionali, o anche in attività pubblicitarie mirate, come ad esempio quelle prodotte con noti testimonial al tempo dell’emergenza sanitaria.

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