Manager alla sfida di nuovi modelli e responsabilità

Fabrizio Peloso, dello Studio Peloso, focalizzato sulla consulenza strategica, traccia le linee guida e le strategie innovative che permetteranno alle imprese di “ristrutturare” le funzioni direttive e affrontare al meglio il dopo-pandemia. Al centro dei nuovi modelli di business: strumenti interattivi e attenzione a sostenibilità, tecnologia e ambiente.

Quale sarà il futuro del management in Italia nell’era post-Covid19?
Uno dei temi che più assillano le menti degli imprenditori è sicuramente come affrontare il futuro prossimo, post pandemico ma anche digitalizzato e soprattutto incerto, dopo che gli ultimi 18 mesi hanno rappresentato, a livello globale, uno scenario visto solo in alcuni film catastrofistici degli anni ’90. Nella realtà delle cose ci troviamo tutti oggi coinvolti in un ambiente che ci obbligherà a mantenere alta l’attenzione negli aspetti della vita quotidiana e, calato nelle realtà delle organizzazioni d’impresa, obbligherà tutti gli stakeholders a misurarsi con dinamiche relazionali nuove e al momento imprevedibili, perché non fanno parte di modelli analizzati.
A questo tema si collega il dibattito diffuso sulla sostenibilità ambientale e sul concetto di responsabilità, e su come questi aspetti vadano interpretati all’interno di ciascuna organizzazione/impresa. Last but not least, si aggiungono le tematiche relative all’impatto sulle organizzazioni (tutte) della crescente diffusione di strumenti informatici sempre più interattivi tra loro che causeranno profondi cambiamenti nei processi decisionali e andranno a modificare le strutture di management di tutte le imprese. Nell’ambito delle pmi, questi processi evolutivi saranno fortemente discriminanti e porteranno solo le imprese più smart a sviluppare nuovi modelli di business. Quindi, gli imprenditori e i loro consulenti devono ora valutare al più presto le caratteristiche dell’organizzazione e coordinare azioni di rinnovamento, per non perdere fette importanti del loro mercato.

Il suo studio si occupa di management delle imprese. A suo avviso, quali sono oggi le strategie più innovative per la riorganizzazione aziendale, in un’ottica di crescente digitalizzazione?
Per definirsi innovativo, un consulente di management oggi deve affrontare questi temi con intelligenza emotiva piuttosto che deduttiva. Innanzitutto è opportuno creare un ordine di interventi di natura tattico-strategica, dando priorità all’impatto che la digitalizzazione dei processi apporterà nelle catene di controllo delle decisioni operative. È chiaro che più l’impresa è strutturata più l’analisi è complessa e non priva di rischi interpretativi.
Nelle pmi l’evoluzione dei sistemi informatici, infatti, sta portando a mettere in discussione anche l’utilizzo consolidato di metodologie che negli anni hanno creato il successo dell’impresa. Il nostro approccio, quando interveniamo sia in aziende strutturate con sistemi di management sia in aziende dove le decisioni sono accentrate sull’imprenditore, è quello di analizzare il modello di business, identificare le aree di creazione di valore e i segmenti di clientela, con il Business Model Canvas (Bmc), e successivamente lavorare sulla base delle diverse opportunità ed esigenze per tarare un approccio più efficiente ed efficace sui segmenti di clientela presente e potenziale.
Questo approccio rappresenta un momento di confronto aperto e orizzontale rispetto alle gerarchie interne e fa emergere competenze ed esperienze spesso inutilizzate, oltre che aumentare l’interazione tra i diversi partecipanti e le loro aree di lavoro. Abbiamo adattato questo strumento per focalizzare l’attenzione dell’imprenditore e dei suoi principali collaboratori sugli aspetti di creazione di valore dell’impresa e sulle modalità di conseguimento degli stessi nell’immediato e in prospettiva futura. Il nostro modello di Bmc permette infatti di identificare il percorso attraverso il quale l’azienda sviluppa i vantaggi competitivi e li utilizza per innovare sia il prodotto che i processi produttivi interni ed esterni. Inoltre, il futuro delle organizzazioni non può prescindere dai fattori ambientali sociali e tecnologici: noi di Studio Peloso siamo sensibili a queste tematiche e nel nostro lavoro valutiamo con attenzione come l’impresa cliente le affronta. Cerchiamo di focalizzare l’attenzione su questi temi perché un approccio evolutivo rappresenta oggi un vantaggio competitivo per l’impresa, soprattutto con collaboratori e clienti, che permette di spendere la propria reputazione, arricchendo la gamma di servizi offerti e condividendo i risultati raggiunti attraverso una coerente capacità di comunicazione, che rappresenta la capacità di “far innamorare” il cliente della propria mission.

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