Al via le nuove agevolazioni per le imprese in crisi

Per rispondere alla crisi economica e agevolare l’accesso delle imprese a procedure concorsuali minori che ne evitino il fallimento, il 3 dicembre 2020 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 27 novembre 2020, n. 159 che ha convertito in legge il d.l. 7 ottobre 2020, n. 125 inserendo importanti modifiche in materia di concordato preventivo e di accordi di ristrutturazione dei debiti. A spiegarlo sono Marco Trapanese e Mauro Sebastianelli, partner dello Studio Trapanese.

Quali sono le principali novità normative e criticità emerse nel 2020 relativamente al settore delle ristrutturazioni?
Nell’ultimo periodo, certamente caratterizzato da eventi di carattere straordinario, una delle principali difficoltà incontrate è stata quella di dover conciliare le tempistiche delle procedure concorsuali con quelle richieste dalle autorità fiscali e previdenziali per giungere ad un effettivo riscontro in ordine alle proposte di trattamento ex art. 182-ter l.f. dei crediti tributari e contributivi. Ciò sia a causa delle lungaggini burocratiche, sia per le difficoltà dei funzionari ad accettare stralci che potrebbero astrattamente implicare responsabilità per danno erariale. Con l’intento di agevolare la positiva conclusione delle procedure di concordato e di accordo di ristrutturazione, il legislatore, con la Legge n. 159/2020 ha apportato una rilevantissima novità normativa. In particolare, modificando gli artt. 160 e 182-bis, L.F., è stato previsto che il Tribunale può procedere all’omologazione del concordato preventivo e dell’accordo di ristrutturazione anche in caso di mancanza di voto o di adesione, da parte dell’Amministrazione finanziaria e delle autorità previdenziali, qualora l’assenso di queste ultime siano necessari al perfezionamento della procedura compositiva. L’Agenzia delle entrate, con la Circolare n. 34/E del 2020, ha fornito istruzioni ai propri uffici, evidenziando come “il fulcro del procedimento argomentativo che porta a ritenere accoglibile una proposta di trattamento del credito tributario deve essere incentrato sulla maggiore, o minore, convenienza economica della stessa rispetto all’alternativa liquidatoria”.

Quali saranno a suo avviso le prossime evoluzioni in ottica 2021 rispetto al restructuring?
Le rilevanti novità normative che hanno interessato le procedure concordatarie e di accordo di ristrutturazione del debito, unite alle inevitabili conseguenze negative della pandemia, daranno grande impulso all’attività di restructuring. In questo ambito, maggior valore assume il ruolo dell’attestatore che diventa sempre più figura centrale delle procedure di composizione della crisi: spetterà a quest’ultimo certificare in modo incontrovertibile come la proposta transattiva sia più conveniente rispetto all’alternativa liquidatoria. Conseguentemente viene rafforzato il ruolo del professionista attestatore che ha la rilevantissima funzione di tutelare creditori e terzi, soprattutto se estranei al piano di risanamento, e certificare la credibilità degli impegni assunti dal debitore mediante il piano, finalizzati al riequilibrio della situazione economico – finanziaria e al risanamento dell’impresa.

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